Outlet online: grandi marchi a prezzi di saldo boom degli outlet

Outlet online: grandi marchi a prezzi di saldo boom degli outletOutlet online: grandi marchi a prezzi di saldo boom degli outlet

Per noi italiani, che amiamo i marchi della moda quasi quanto il calcio e la mamma, l’outlet è un buon compromesso, perché rende accessibili prodotti che a prezzo pieno sarebbero fuori portata. E in Italia è boom degli outlet più che in ogni altro Paese europeo.

Criticati dalle élite per uno stile architettonico giudicato improbabile e fasullo, sono al contrario sempre più amati dal grande pubblico che ha la possibilità di comprare grandi marchi a prezzi di saldo, talvolta di saldo del saldo, con sconti fino al 70%. «Per il 2010 — dice Luigi Battuello, country manager di McArthurGlen, il numero uno inglese con quattro outlet in Italia — prevediamo una crescita media del 6 per cento, la metà degli anni scorsi ma pur sempre ragguardevole ».

Anche nell’ipermondo dell’outlet — un luogo sempre meno non-luogo e sempre più collegato al territorio e addirittura al mare (la Costa porta i suoi crocieristi a Serravalle da Genova e da Savona)— il consumatore visita, valuta, sceglie e spesso compra, magari dopo aver fatto un confronto con i prezzi delle boutique di Milano o di Torino.

Le cifre, restando all’interno del gruppo britannico (il maggiore), sono tutte con il segno più.

Nell’outlet di Barberino diMugello (Firenze), nel solo mese di agosto sono passati 313 mila visitatori (+ 13% rispetto allo stesso mese del 2008) che hanno speso 9milioni di euro (+ 12%). In quello di Castel Romano 190 mila per una spesa analoga (rispettivamente +6% e +5%). Serravalle, il centro più grande in provincia di Alessandria, ha registrato 390 mila visitatori e 19 milioni di spesa (+6% e + 2%). E Noventa di Piave (Venezia), l’ultimo inaugurato un anno fa, 120 mila visitatori e 3,4 milioni spesi. Non tutti gli outlet sono uguali. Forti differenze si notano nel modo in cui lo stesso brand si presenta in un posto o in un altro.

Così, mentre a Serravalle il negozio di Bulgari ha una posizione centrale, molte vetrine e un’ottima esposizione di prodotti, nel Bicester Village di Oxford (gruppo Value Retail, lo stesso del Fidenza Village), Bulgari occupa uno spazio marginale che rende quasi irriconoscibile il celebre marchio italiano.

In compenso però, nello stesso Bicester Village, da Loro Piana si trovano sconti molto più alti e occasioni molto più convenienti che nell’outlet piemontese.

Ma in base a quali criteri il pubblico sceglie un outlet rispetto a un altro? «In primo luogo — risponde Sandro Castaldo, direttore dell’Area Marketing della Sda Bocconi, che ogni anno realizza l’Osservatorio Retailing — secondo la posizione geografica e la vicinanza a una o a più grandi città.

Outlet online: boom degli outletIl successo di un centro si misura dalla sua capacità di attrarre compratori anche da lontano, spesso da molto lontano.

Il secondo criterio è ovviamente l’assortimento, l’ampiezza del portafoglio marche.

Il terzo, e sempre di più, la capacità di proporre eventi collaterali: concerti, spettacoli, happening, insomma di allestire un vero e proprio retail park, offrendo, oltre allo shopping, intrattenimento e svago in un contesto sicuro anche per le famiglie con bambini». «La nostra scelta — aggiunge Battuello — è quella di vincolare le aziende presenti nei nostri outlet a determinati standard di qualità.

L’altro fattore critico, che fa la differenza, è il personale, che dev’essere opportunamente addestrato a gestire il pubblico più esigente.

E richiede molta formazione ».

Finora lo sviluppo degli outlet ha riguardato soprattutto il Centro-Nord dove si concentra la maggior parte dei punti vendita, ma negli ultimi tempi sono partite iniziative che dovrebbero colmare il ritardo, almeno quello geografico, già dal prossimo anno.

Nel febbraio 2010, a Marcianise (Caserta) sarà inaugurato il primo outlet meridionale di McArthurGlen.

Mentre il gruppo Percassi ha in programma la realizzazione del primo centro in Sicilia.

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