Viaggio nel gioco Win for life

Viaggio nel gioco Win for lifeViaggio nel gioco Win for life

Se potessi avere 4 mila euro al mese

Si chiama Win for life, è il nuovo gioco che promette una rendita fissa per 20 anni, e che, in meno di 3 settimane, è diventato una mania.
Viaggio nelle ricevitorie affollate di italiani con un solo sogno: vivere da pensionati.

La giocata minima è di 1 euro. Se si giocano 2 euro si vince anche con 0 punti, con 1, 2 e 3.

Per giocare bisogna indicare 10 numeri.

Si può scegliere a quante estrazioni partecipare. Ce n’è una all’ora.

Il popolo che vuole sentirsi giovane sogna la pensione.

Palestrati o rifatte dal chirurgo, ragazzini alle prime armi con tutta una vita di lavoro davanti confessano un solo desiderio: se vinco smetto di lavorare.

L’ultimo sogno è Win for life, vinci per la vita.

Se azzecchi 10 numeri su 20 e in più anche il «numerone », ti danno 4 mila euro al mese per i prossimi vent’anni, netti e puliti, senza tasse e rotture di scatole.

Se potessi avere 4 mila euro al mese Certo, non è vincita da Superenalotto, che questa estate ha fatto esplodere le code degli illusi che speravano di prendersi il montepremi arrivato a più di 100 milioni di euro; non è il colpo che sogni prima di addormentarti pensando alla villa, alla Ferrari, alla cassa di Dom Pérignon che sostituisce l’acqua minerale; non è nemmeno il milione di euro che ti promette il Gratta e vinci.

Non è il botto, Win for life, e proprio per questo piace.

Piace perché sembra più abbordabile: una vincita che non ti fa andare fuori di testa, che non ti fa ballare un anno da nababbo e poi ritrovarti in miseria.

Non è il colpo che ti obbliga a elargire prestiti a parenti dimenticati o amici dell’ultima ora.

Anche il sogno viene delegato allo Stato che diluisce la vincita, come si fa con i bambini a cui non si danno 20 euro tutti insieme se no se ne vanno in Gormiti e Winx.

La tabaccheria di Nicoletta Leoni è in posizione strategica: a Roma, a due passi da via Veneto.

Molti turisti, tantissimi Speranze Si chiama Win for life, è il nuovo gioco che promette una rendita fissa per 20 anni.

E che, in meno di 3 settimane, è diventato una mania. (vedi anche Superenalotto: Gioca online al superenalotto con bonus gratis).

Viaggio nelle ricevitorie affollate di italiani con un solo sogno: vivere da pensionati.

Impiegati di aziende pubbliche e private, qualche residente danaroso, qualche commerciante vizioso, camerieri dei tanti alberghi, perfino ragazzi di tre licei.

Apre la baracca alle 7 e chiude alle 21.

Il tempo di sistemare il bancone e la dispensa di sigarette che già arrivano quelli della prima estrazione della giornata prevista per le 8.

Ogni giorno Win for life assicura 13 chiamate, una ogni ora, dalle 8 alle 20.

Tredici possibilità al giorno, 91 a settimana contro le appena 3 del Superenalotto.

E infatti giocano tutti, 1 euro appena, e c’è la fila. Popolo perlopiù garbato e speranzoso.

Dice Antonella Aquino, madre di quattro figli: «Al di là delle probabilità, vincere 70 milioni sarebbe stressante e ho saputo di tanti che si sono rovinati l’esistenza.

Invece 4 mila euro in più al mese non ti permettono una vita da sceicco, ma te la migliorano molto».

Laura e Annalisa sono amiche da sempre, impiegate di banca a 1.000 euro e per niente soddisfatte: «Puntiamo alla rendita.

Con la crisi economica questo gioco ti fa sognare una stabilità che non ci sarebbe altrimenti. Lei pensa che avremo mai una pensione?».

Gianluca, impiegato alla vicina Croce rossa italiana, viene spesso a giocare.

Poi su internet aziendale controlla se ha vinto: «Gioco solo al Win for life, mi sembra che sia una fregatura minore delle altre lotterie.

Se vincessi il bonus dei 4 mila euro? Lavorerei meno».

Tra le 9 e le 10 c’è una flessione del pubblico perché il cartellino bisogna pur timbrarlo.

Alle 10.30 è il momento della pausa caffè e la ricevitoria accoglie altri giocatori. David, commerciante di abbigliamento, 40 anni: «Oggi mi gira male e allora gioco.

In fondo mi piacerebbe che qualcuno mi mantenesse per 20 anni.

Gioco da quando ero bambino. Lo so che ci rimetto, ma mi diverto».

Rosolino Nucci è direttore di un residence lì dietro ed è un giocatore serio: «Gioco 12 euro tutti i giorni e li recupero quasi sempre con le vincite piccole.

Penso sia un modo per togliere la gente dai videopoker perché le tante estrazioni ti tengono occupato mentalmente. Però il bello del gioco è sperare di vincere, non vincere.

Siccome il colpo di fortuna, che a Roma chiamiamo “la sculata”, ce l’hai una sola volta nella vita, se vinci, poi che gusto hai a ricominciare a giocare?». «Rosoli’, parla per te.

Facciamo così: io vinco e tu giochi e te pago pure il caffè » dice un signore che invece insiste col Superenalotto che ammalia dall’alto dei suoi 73 milioni di euro di jackpot.

L’ora della pausa pranzo è la più affollata.

Tramezzino di là, al bar, e schedina di qua, in tabaccheria.

Fatto 100 l’incasso della tabaccheria, quasi 50 viene dalle varie giocate: Gratta e vinci e Win for life alla grande, Superenalotto abbastanza bene, Lotto maluccio, 10 e lotto molto male.

Continua Nicoletta: «È pazzesco vedere quanta influenza abbiano la tv e i giornali.

Ad agosto, col montepremi del Superenalotto a 100 milioni, c’era la ressa.

Dopo che è uscito il 6 in Toscana, comunque il jackpot era di circa 40 milioni di euro: eppure non giocava più nessuno». Uno gioca il sistema, investe tanti soldi e poi accanto arriva quello fortunato e sfacciato.

Prendi Oscar Orefici, scrittore, giornalista esperto di formula uno, che si presenta al banco da Nicoletta con una schedina del Superenalotto: «Non gioco mai, l’altro giorno non avevano il resto e mi hanno dato una schedina da 1 euro. Ho avuto fortuna e ho vinto 1.846 euro, come faccio per incassarli?».

Vallo a spiegare ad Andrea Romiti e Patrizia Mura, impiegati informatici nella stessa azienda: «Se vinciamo i 4 mila euro? Smettiamo di lavorare e guardiamo i figli crescere». Lavorare stanca ma soprattutto non garantisce il futuro e la lotteria-pensione una speranza la lascia. Dice Roberto Spanò, barman a via Veneto: «Gioco 4 euro al giorno tra Superenalotto e Win for life. Se vincessi cercherei un part time, perché mi piace quello che faccio ma prenderei più tempo per me, passeggiare, leggere, andare al cinema».

Alle 15 Nicoletta va da suo figlio e le subentra Federica Ferrara, 36 anni, qui dal 2001: «La lotteria istantanea come il Win for life ha successo perché ti dice subito se hai vinto.

Pochi minuti prima delle estrazioni arrivano tanti con la schedina in mano che vogliono sapere: quanto abbiamo fatto?». E nell’attesa, durante il controllo, osservi quelle facce: la maggior parte non vince nulla, qualcuno 2 euro e li rigioca, ma tutti dicono: «Quando vincerò », perché mai si mette in discussione il lieto fine che è figlio naturale della speranza. «E se non hai mai vinto fino a ora, sei stato sfortunato, amico, tenta ancora» cantava Daniele Silvestri in Monetine. Gianni Nespoli, commerciante di ferramenta, è invece un nemico del Win for life: «È una sòla.

All’inizio ci spendevo 26 euro al giorno ma ho capito che non va bene e poi, se mai prendi i 10 numeri e il numerone, devi dividere i 4 mila euro con altri eventuali vincitori. Invece io sono pazzo per il Gratta e vinci.

Compro un pacco intero, 300 euro, mi metto in un angolo e qualcosa esce sempre.

Co’ ’sto sistema ho vinto due volte 10 mila e qualche 1.000 e sono in attivo».

Quando mancano pochi minuti alle 20, prima dell’ultima estrazione, arriva un signore americano: «Compro tutto, tutti i giochi». Lotto, Superenalotto, Win for life, Gratta e vinci.

Dice che l’ultima giocata è quella buona. Non quella di oggi, però.

E per dirla sempre con Silvestri, «se vinco mi compro una casa in collina, una macchina buona e tre casse di rum. Se vinco, da bere per tutti e tequila bum bum».

Non vogliamo distruggere le speranze di tutti coloro che sognano un vitalizio a vita, ma vi segnaliamo il seguente video:

WIN FOR LIFE: I TRUCCHI DEL GIOCO

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