Scarpe Geox: le scarpe che lasciano respirare i piedi
Ha fatto fortuna grazie a scarpe (vedi scarpe Geox) con suole brevettate che lasciano respirare i piedi.
E così, anche adesso che si prepara a lanciare, in forza la Geox sul mercato dell’abbigliamento, Mario Moretti Polegato, 57 anni, non riesce a non parlare di sudore.
La moda è importante, però conta anche la tecnologia, il calore che il corpo produce deve poter uscire e noi della Geox siamo in grado di offrire eleganza e comfort dice Polegato.
Che ha un sogno: arrivare al capospalla formale che respira.
Alla Geox non partono da zero.
Come trampolino hanno cinque anni di prove sul campo e quasi 100 milioni di euro di fatturato portati a casa senza grande clamore grazie a giacconi, cappotti, gilet e giacche antivento traspiranti.
Ma ora gli obiettivi del re delle suole con i buchi si fanno ambiziosi: per presentare la nuova collezione uomo donna primavera-estate 2011 ha scelto Firenze nei giorni del Pitti.
Riassume il presidente e maggior azionista (71 per cento) della Geox: «Per vendere 20 milioni di scarpe all’anno abbiamo impiegato 15 anni, con l’abbigliamento siamo a 2 milioni di capi ma andremo molto più veloci».
Il piano messo a punto dallo staff del gruppo di Montebelluna (Tv), dove già opera un «ufficio stile» di 50 persone, prevede un ampliamento delle quattro collezioni uomo donna, junior e bambino (circa 1.000 modelli l’anno) con capi che in certi casi, come le T-shirt, i maglioni, i pantaloni o le cinture, non hanno nulla di tecnologico.
«Articoli di complemento che il mercato ci chiede per creare il total look Geox» spiega Polegato.
Le cifre sembrano confortare i suoi progetti: nel 2009 le vendite nell’abbigliamento sono cresciute del 17 per cento sul 2008 a quasi 99 milioni di euro.
E anche nel primo trimestre del 2010, quando il fatturato delle calzature ha perso il 16 per cento sul 2009, l’abbigliamento ha messo a segno un più 9.
Insomma, per il momento la distanza dal core business resta abissale, tuttavia Polegato è fiducioso. E si prepara a lanciare nel 2011 una linea active, con tecnologie e filati nuovi.
Le armi schierate in campo? Oltre ai prodotti, un esercito di venditori dedicati e accordi con importanti catene estere di abbigliamento, come quelli di recente sottoscritti con Peek & Cloppenburg in Germania, Galeries Lafayette in Francia, El Corte Inglés in Spagna e Breuninger in Austria.
Poi c’è la rete dei circa 1.000 negozi monomarca Geox, 350 dei quali in Italia.
«Non è un caso che siamo passati dai 45 metri quadrati medi del vecchio format ai quasi 100 dei nuovi punti vendita» precisa Polegato.
L’abbigliamento occupa spazio.