Casa e fisco: il no del governo ai nuovi condoni edilizi

Casa e fisco: il no del governo ai nuovi condoni ediliziCasa e fisco: il no del governo ai nuovi condoni edilizi

Un emendamento per un nuovo condono edilizio presentato da tre senatori del Pdl alla commissione Bilancio del Senato scatena reazioni a catena e costringe il governo a negare ufficialmente che verrà varato un nuovo condono edilizio.

La querelle era cominciata con l’emendamento firmato da Paolo Tancredi, Cosimo Latronico e Gilberto Pichetto Fratin in cui si chiede la riapertura del condono del 2003 per gli abusi realizzati entro il 30 marzo 2010, estendendolo alle costruzioni realizzate «in aree sottoposte alla disciplina di cui al codice dei beni culturali e del paesaggio».

Una proposta senza tanti giri di parole, con domanda da presentare entro dicembre e sospensione delle sanzioni anche per gli abusi sui quali i Comuni non avevano espresso il parere favorevole nel precedente condono.

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Immediata levata di scudi da parte di opposizione e ambientalisti, ma anche da parte di esponenti finiani e, infine, le smentite prima del sottosegretario alla presidenza Bonaiuti («Nessun condono») poi del ministero dell’Economia: «Il Governo non accetterà mai la riapertura dei termini per il condono fiscale e per quello tombale proposta nell’emendamento presentato da alcuni senatori».

Sì, perché lo stesso emendamento prevedeva la riapertura dei termini per il condono fiscale e per quello tombale.

In serata la «resa» del primo firmatario Tancredi: «L’emendamento sarà ritirato domani».

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