La Kawasaki 650 Versys sembra automatica: la moto

La Kawasaki 650 Versys sembra automatica: la motoLa Kawasaki 650 Versys sembra automatica: la moto

La Kawasaki 650 ora ha il cupolino regolabile. Zero vibrazioni
Si guida in scioltezza senza ricorrere continuamente al cambio.

Eclettica, questa è la prima parola che viene in mente provando la Versys, la crossover che Kawasaki ha lanciato nel 2003 e che si è conquistata i favori del pubblico con 10.000 clienti in Europa in tre anni, numeri che l’hanno piazzata tra le moto più vendute anche in Italia.

Nuovo look della Kawasaki 650 Versys

Il modello 2010 cambia nel segno della continuità. Oltre a ricevere un restyling che interessa un po’ tutte le sovrastrutture, la Versys porta infatti in dote una serie di innovazioni che la rendono più comoda e sfruttabile.

Migliora la protezione del cupolino, regolabile su tre posizioni, migliora il comfort della sella, ridisegnata sia nella zona del pilota sia in quella del passeggero.

Nella stessa direzione vanno le modifiche alle pedane (ora con rivestimento in gomma) e l’arrivo di un nuovo supporto elastico per il motore che consentono praticamente di annullare le vibrazioni. Se gli interventi a estetica e funzionalità sono stati importanti, la tecnica è invece invariata.

Nessuna novità per il bicilindrico da 654 cmc capace di 64 Cv a 8.000 giri. Così come non cambia la ciclistica, che confermal’ammortizzatore laterale e la forcella a steli rovesciati, entrambi regolabili, e i freni con dischi anteriori a margherita da 300 mm. Volendo, la Versys può essere dotata del sempre consigliabile Abs, per il quale è richiesto un sovrapprezzo di 500 e rispetto ai 7.290 e della versione standard.

La prova della Kawasaki 650 Versys

Uno dei punti di forza della Versys è l’assoluta facilità d’uso in ogni condizione che la rende perfetta per il neofita, il quale potrà apprezzare l'assoluta dolcezza di erogazione del motore, capace di riprendere da 2.000 giri in sesta senza fare una piega, così come di allungare fino agli 11.000 giri del limitatore.

Un motore che, oltre alla facilità di gestione, ha però anche prestazioni adeguate per potersi districare in ogni situazione. Non è un mostro di potenza, è vero, ma l’erogazione corposa ai medi regimi e una rapportatura tendenzialmente corta, fanno sì che non si debba ricorrere continuamente al cambio per guidare in scioltezza.

L’attitudine al viaggio è evidenziata dalla migliorata protezione aerodinamica, pur senza ricorrere ai plexiglas maggiorati offerti in optional (ci sono anche due selle, una più alta di 30mme una più bassa di 50 rispetto agli 835mmstandard) la protezione è sufficiente per viaggiare in autostrada senza affaticarsi.

Poi, se la strada si fa tortuosa, la Versys mostra il suo lato divertente con una maneggevolezza notevole ma soprattutto con sospensioni davvero a punto, che supportano anche la guida sportiva senza andare mai in affanno.

Una moto poliedrica, facile e divertente che vorremmo solo con un pizzico di mordente in più sui freni anteriori ma che è in grado di accontentare le esigenze più disparate.

Una vera Crossover.

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