Via alla class action, ma a cosa serve la class action?
NOVITÀ DALL’INFLUENZA AI TRENI, ECCO CONTRO CHI SI POSSONO RIVOLGERE LE AZIONI LEGALI COLLETTIVE CHIAMATE CLASS ACTION
Tutti per uno, uno per tutti: dal 1˚ gennaio è scattata, dopo rinvii e slittamenti, la class action, l’azione collettiva risarcitoria a tutela dei consumatori.
Dopo la prima causa annunciata dal Codacons contro le elevate commissioni bancarie di Unicredit e Intesa Sanpaolo (25 milioni di cittadini chiedono 6,25 miliardi di risarcimento), la stessa associazione ieri ha annunciato battaglia contro la Voden Medical Instrument, l’azienda che commercializza i test fai da te per la diagnosi dell’influenzaA e B (giudicati inaffidabili anche dal ministero della Salute).
Ma che significa avanzare una class action?
Lo abbiamo chiesto al presidente di Altroconsumo, Paolo Martinello. (Vedi Promozione Altroconsumo GRATIS 2 NUMERI RIVISTA VIDEOCAMERA PENNA LASER USB)
«Vuol dire raggruppare in una sola azione giudiziaria i diritti lesi di un gruppo, col vantaggio che il singolo non deve rivolgersi a un avvocato.
Si può richiedere nei confronti di banche, assicurazioni, compagnie telefoniche, aziende dei trasporti (su altroconsumo.it stiamo raccogliendo le lamentele per i disservizi delle Ferrovie durante le feste): in generale, aziende dalle quali ci si ritiene danneggiati per atti illeciti commessi da agosto 2009.
L’inconveniente, però, è che non si può richiedere nei confronti delle amministrazioni inefficienti».