Bond / obbligazioni da trading e da cassettista: investimenti e occasioni

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Occasioni tra Btp e Bund, ma anche tra le emissioni corporate è possibile selezionare alcune obbligazioni con buoni rendimenti Settori? Utility, energy e telecom. Interesse anche sugli Emergenti.

La decisione di Moody’s di mettere sotto osservazione il rating «Aa1» della Spagna in vista di un possibile declassamento ha aggiunto ulteriore volatilità sul comparto obbligazionario internazionale, ed europeo in particolare. «Ci sono tre ordini di problemi che condizionano l’Eurozona – illustra Francesca Cerminara, gestore obbligazionario di Zenit Sgr – Il primo è quello rappresentato da Portogallo e Grecia, in cui si sommano difficoltà di deficit e di crescita: le economie sono piccole e poco strutturate e il calo delle entrate e del gettito fiscale si fa già sentire. Il secondo è quello italiano, che ha alle spalle uno stock di debito massiccio, e infine l’ultimo è quello della Spagna, in cui i governi sono alle prese con il salvataggio dei sistemi bancari nazionali ». L’agenzia di rating teme per la tenuta del settore bancario ed è preoccupata per la capacità del governo iberico di tenere sotto controllo i conti pubblici, anche se non ritiene che la Spagna dovrà ricorrere ad aiuti europei, così come successo per Grecia e Irlanda. Tuttavia le tensioni non mancano sul fronte delle obbligazioni governative. «Rimangono alte sui rendimenti dei debiti sovrani dei Paesi più deboli della zona euro, ma questa situazione è utile, per contro, agli Stati considerati più forti, Germania e Francia in primis – fa notare Igor de Maack, gestore di Dnca Finance, gruppo Banca Leonardo – Il rendimento del decennale francese supera ora il 3% dopo aver toccato il minimo storico del 2,47% tre mesi fa». «Tuttavia i tassi, sono a livelli troppo bassi e non compensano il rischio di inflazione nel medio- lungo termine – interviene Alida Carcano, partner della società di consulenza indipendente Valeur Asset Management – Ma, sia per le misure di quantitative easing sia per i timori di contagio del debito, ci aspettiamo che rimarranno fermi almeno fino a giugno».

TORNANO RISCHIO PAESE…
Insomma, il comparto obbligazionario governativo non è più una asset class priva di rischio. «Ci abbiamo messo 10 anni con l’euro a far dimenticare il rischio Paese, e ora invece è pienamente ricomparso», scherza ma non troppo Corrado Capacci, gestore di Compam Fund Sicav, che pone l’accento anche su quanto sta succedendo in Germania sul versante corporate, in particolare quello delle obbligazioni societarie. «All’Autorità di vigilanza tedesca dei mercati finanziari, la Bafin, sono stati affidati ampi poteri di intervento nelle situazioni fallimentari, compresi quindi i bail-out bancari – spiega Capacci – Una reazione del mercato vi è già stata, e la si è avvertita ad esempio sulle obbligazioni subordinate, le prime a essere coinvolte in caso di problemi di insolvenza». «Il degrado si concentra essenzialmente sulle emissioni corporate subordinate e, in misura minore, sui bond ad alto rendimento – conferma de Maack – Il segmento dei prestiti emessi dalle imprese internazionali di grandi dimensioni rimane invece relativamente immune a questa situazione di generale debolezza». Tanto che si assiste a volte a incongruenze abbastanza evidenti, come testimoniato dai Cds. Ad esempio, quelli su Enel sono più bassi rispetto a quelli sull’Italia e anche i rendimenti delle obbligazioni dell’utility italiana più contenuti delle rispettive scadenze governative. …

E VOLATILITÀ.
In ogni caso tutti concordano come il 2011 sarà un anno di grande volatilità per il debito, sia governativo sia societario. «Ad aprile vi saranno due importanti scadenze, in termini di importi in gioco, sul debito sovrano di Spagna e Portogallo, che potrebbero mettere sotto pressione i titoli», ricorda Capacci. Sull’Italia invece le tensioni sembrano decisamente inferiori. «Il Tesoro italiano inizierà il 2011 con oltre 30 miliardi di euro di cuscinetto sul debito per fronteggiare l’eventuale volatilità dei mercati», ha annunciato a Bloomberg Maria Cannata, direttore generale del Tesoro e responsabile del debito pubblico. Rassicurazioni che certamente non guastano in una fase di forte speculazione e di grossi timori del mercato legati ai titoli di Stato dei Paesi europei, anche in vista dell’imminente giudizio di Fitch sul debito italiano. Proprio questo cuscinetto, aggiunge il dg di Via XX Settembre, «ci permetterà di essere a nostro agio all’inizio del 2011, anno in cui ci saranno meno rimborsi che nel 2010». In particolare, l’Italia dovrebbe emettere titoli di Stato per un importo complessivo compreso fra i 220 e i 230 miliardi di euro nel 2011 mentre i rimborsi dovrebbero attestarsi a quota 164 miliardi, 10 in meno di quest’anno.

GOVERNATIVI A SCADENZA…
Che fare quindi? Quali sono gli emettenti e le scadenze più interessanti? Borsa & Finanza ha raccolto i pareri degli esperti stilando un elenco di obbligazioni appetibili. «In diversi casi è diventato un mercato interessante in ottica di cassettista, dato che non si mette in discussione il rimborso ma le fluttuazioni sono elevate – mette in guardia Francesca Cerminara – Sulle scadenze entro i due anni si può puntare per esempio sul Btp ottobre 2012 cedola 4,25%, che rende il 2,6% circa, o il Bonos spagnolo che rende il 3,6% e ha una cedola del 3,9%, anche questo con scadenza a ottobre 2012». Per chi avesse invece un orizzonte temporale più lungo, con scadenze comprese fra i cinque e i 10 anni, le opportunità aumentano (vedere tabella in pagina). Gradi di rischio differenti si accompagnano ai diversi rendimenti, a seconda si voglia puntare su obbligazioni tedesche e francesi, piuttosto che spagnole, portoghesi o irlandesi. …

E BOND DA TRADING. Altre obbligazioni sono invece più consigliate in un’ottica di trading. «Volendo scommettere sul restringimento dello spread fra titoli italiani e tedeschi, che ora è salito a 150 basis point, si può optare per il Btp novembre 2015 e cedola 3%, il cui rendimento si attesta attualmente intorno al 3,4 per cento – suggerisce Francesca Cerminara – Oppure scegliere il Bund scadenza settembre 2020 e cedola 2,25% che ha un rendimento vicino al 3 per cento. Sul versante corporate invece le possibilità sono fornite dal trading sui perpetual di Unicredit, che ha una prima data di richiamo al 2019 e di Bayer con call al 2015; oppure dai bond Mediobanca e SocGen,entrambi con scadenza 2016 e possibilità di richiamo nel 2011».

TASSI VARIABILI.
Ma se i tassi di interesse torneranno a crescere dal prossimo anno, un possibile strumento d’investimento è dato dai bond indicizzati. «Quelli che meglio si sposano con questo scenario sono le emissioni variabili con minimo garantito, o floored floater – interviene Alida Carcano – L’investitore viene immediatamente remunerato con un tasso interessante, il floor, senza precludersi la possibilità di partecipare agli eventuali rialzi. Gli svantaggi sono dati generalmente da emissioni con un rischio di credito lungo e più scarsa liquidità ».

CORPORATE…
L’alternativa è data dalle emissioni a cedola fissa: bond bancari oppure di società industriali. «Titoli di società europee con elevati dividendi e valutazioni interessanti – suggerisce de Maack – Preferiamo settori come le tlc, France Telecom e Deutsche Telekom, o i petroliferi, da Eni a Royal Dutch e Total. Infine titoli internazionali con buone prospettive di crescita: ad esempio Ecorodovias Brasile oppure Canadian National Railways». …

ED EMERGENTI.
«Oltre che sugli investment grade, puntiamo sulle emissioni in dollari e in valuta locale dei Paesi in via di sviluppo, sia per i rendimenti interessanti sia per i possibili apprezzamenti delle monete», spiegano da Edmond de Rotschild asset management. «Brasile e Russia – interviene Francesca Cerminara – Il primo ha una interessante emissione in euro scadenza settembre 2012 e cedola 8,125%, con un rendimento del 2,4% circa, mentre un bond russo, in dollari, che ora viaggia sulla parità è la scadenza aprile 2015 e cedola 3,625 per cento». E sul versante corporate asiatico «vi sono aziende che hanno posizioni di leadership a livello globale come Tsmc, una società di Taiwan per la fabbricazione di chip per computer, Csl, una biotech australiana e la giapponese Sony: tre esempi di obbligazioni che possono essere integrate in una strategia di investimento a lungo termine », conclude il gestore di Dnca Finance.

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