Estate: studiare ed analizzare la composizione del proprio portafoglio

Estate: studiare ed analizzare la composizione del proprio portafoglio

Le origini del detto si perdono nella storia: «sell in may and go away» si dice in Borsa. Traduzione: vendi in maggio e vai via. In fuga dalla calma piatta estiva, da una ciclicità senza scossoni che vorrebbe il mercato azionario incamminato verso tre mesi di vacanza vivacchiando sino a settembre.

Ma è davvero così? Si va in Borsa seguendo il calendario scolastico? Troppo facile. Esiste una ciclicità, certo.

Ma se da oltre un anno su queste pagine continuiamo a insistere sugli investimenti a lungo termine e sulla diversificazione, allora il motto va preso con le pinze.

Non solo. «In un quadro macroeconomico come quello attuale, direi che ci troviamo di fronte a ben più di una variabile da continuare a monitorare nei prossimi mesi».

Dunque, il «go away» estivo oggi significa piuttosto approfittare della calma per rimettersi a studiare e ad analizzare la composizione del proprio portafoglio, valutando molto attentamente quanto questo sia esposto al rischio.

In poche parole, con l’agenzia di rating Standard & Poor’s che ha rivisto in negativo il bilancio italiano e la situazione di quattro nostre banche, la crisi economica generalizzata e Paesi dell’area Ue sull’orlo della bancarotta (Grecia in testa) sarà bene restare vigili anche in estate.

«Occorre ragionare con calma su una situazione economica che, anche se ammortizzata nella percezione dalla pigrizia e dalla disattenzione estiva, è molto complessa: utilizziamo questi mesi “neutri” per valutare se il nostro portafoglio di investimenti è abbastanza diversificato, riducendo al minimo i rischi cui lo espone la situazione macroeconomica».

Le variabili da tenere in considerazione sono di due tipi: il rischio emittente (la stabilità e i bilanci di chi emette i titoli) e il rischio Paese (quanto è forte l’economia dello stato di riferimento).

Nei mesi estivi si ha più tempo per documentarsi, leggere i giornali e anche per mettersi al riparo. «Sfruttiamo questo tempo: un portafoglio azionario per dirsi veramente diversificato deve contenere almeno trenta azioni ma questo ben poche persone riescono a farlo da sole e visto il quadro macroeconomico sarà bene farsi consigliare da un consulente o un gestore, ma continuando a porsi la questione di come sia organizzato il portafoglio e se possa essere protetto meglio».

Tra le tante varabili che attendono la nostra economia ci sarà anche l’inevitabile manovra economica annunciata dal ministro delle Finanze Giulio Tremonti, ma l’austerity (necessaria) avrà come effetto una stretta dei finanziamenti e una depressione dei consumi. Questo si rifletterà sulle imprese e dopo settembre l’atteso rialzo ciclico potrebbe anche essere diverso dal passato. «Siamo alla chiusura di un ciclo secolare, non di routine», conclude Sassetti. E proteggersi, che non necessariamente significa vendere, è sempre meglio che azzardare.

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