Obbligazione perpetual: investire i propri risparmi

Obbligazione perpetual: investire i propri risparmi

Ma cosa è esattamente una obbligazione perpetual?
Si tratta di emissioni collocate negli scorsi anni con scadenze molto lunghe oppure, in molti casi, senza avere indicata una data di rimborso.

Sono cioè titoli che non fissano una scadenza predefinita, ma consentono al debitore di rimborsare il prestito in periodi indicati all’atto del collocamento.

Certo, lo strumento non è adatto per tutti: a partire dal taglio minimo di negoziazione che in alcuni casi presenta una soglia di accesso di 50.000 euro.

Una difficoltà aggiuntiva potrebbe poi venire anche dalla scarsa liquidità di alcuni di questi obbligazione perpetual.

Spesso i book di negoziazione sono scarni e quindi è preferibile inserire ordini con prezzi limitati, in modo da mantenere sotto controllo i prezzi di acquisto ed eventualmente anche quelli di vendita.

Occorre considerare infatti che anche in caso di successiva dismissione di questi strumenti, potrebbero sorgere difficoltà nel caso fosse necessaria una pronta liquidabilità.

Infine occorre ricordare che in molti casi si tratta di obbligazioni subordinate tanto che è possibile sospendere il pagamento della cedola senza che necessariamente si arrivi all’insolvenza dell’emittente.

Fatti i dovuti caveat, i perpetual appaiono quindi interessanti per più ragioni.

Innanzitutto esprimono prezzi di mercato abbastanza contenuti – in alcuni casi ancora al di sotto della pari – e visto che gli eventuali richiami avverrebbero sempre al valore nominale (cioè 100), al flusso cedolare si aggiungerebbe anche un piccolo guadagno in conto capitale.

Inoltre, anche in mancanza di estinzione del prestito alla prima data utile di teorico rimborso, l’emittente proporrà un nuovo flusso cedolare (vedere l’ultima colonna della tabella) in genere costituito da uno spread più o meno corposo aggiunto all’Euribor.

Un coupon destinato ad aumentare vista la curva dei rendimenti – il tasso a tre mesi è ai massimi da giugno 2009 – ma che anche ai valori attuali si colloca su livelli di rendimento medio-alti.