Avatar -5, al cinema il film meraviglia in 3D con un messaggio: non fate la guerra

Avatar -5, al cinema il film meraviglia in 3D con un messaggio: non fate la guerraAvatar -5, al cinema il film meraviglia in 3D con un messaggio: non fate la guerra

Atteso, avveniristico, pacifista, lunghissimo: un film da vivere più che da vedere. In Italia venerdì

Non ho visto Avatar, l’ho vissuto». John Landau, il produttore del film, spera che il pubblico, all’uscita dalle sale, dica proprio questo.
E questo è quanto diciamo noi, che ieri a Roma abbiamo visto per voi la prima proiezione della nuova creatura di James Cameron, il film più costoso della storia (tra 300 e 400 milioni di dollari: la cifra giusta non è mai stata comunicata) e il più veloce a racimolare incassi: in tre settimane di programmazione nel mondo, è già il secondo di sempre, dopo Titanic (diretto sempre da Cameron), ed è arrivato a 1,14 miliardi di dollari.

Da noi Avatar esce in Italia venerdì, in 800 copie e 360 sale 3D.
Ed è da vedere proprio in tre dimensioni, per viverlo al meglio.
Due ore e 40 con occhialini che non pesano ed evidenziano la differenza con il guardarlo, invece, a occhio nudo.

La storia è lineare: rispetto, amore, fratellanza con il «diverso». Una storia ambientalista e antimilitarista, che condanna l’uso sfrenato della forza militare (il troppo cattivo colonnello Quarich, interpretato da Stephen Lang, qui è un perdente), a vantaggio del potere energetico della natura, che protegge l’equilibrio della vita. Entriamo nel mondo di Pandora, il pianeta alieno, con gli occhi di Jake Sully (Sam Worthington), ex Marine che ora sta sulla sedia a rotelle, «introdotto» in un Avatar creato per il progetto intergalattico della dottoressa Grace (Sigourney Weaver).


È il 2154, e gli uomini vogliono conquistare Pandora perché è ricco di un minerale molto utile alla Terra, morente. Pandora ha una fauna preistorica e una flora che ricorda il giardino dell’Eden fluorescente, gli abitanti sono umanoidi blu di tre metri chiamati Na’Vi, agili e belli. Niente costumi, niente trucco, ma il risultato è dirompente.

Cameron aveva sognato Pandora da bambino, lavorava alla pellicola dal 1995, ha aspettato che la tecnologica fosse matura per realizzarlo.

I personaggi sono stati interpretati sin nei più piccoli movimenti dagli attori e trasferiti poi negli Avatar con una competenza eccezionale nel campo dell’animazione, mai vista così prima d’ora.

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