Avatar: oggi l’uscita del film 3d nelle sale

Avatar: oggi l'uscita del film 3d nelle sale

Viaggio alla Weta, dove è nato il kolossal Avatar, con Marco Revelant: «Vi spiego come abbiamo lavorato»

Il kolossal in 3D Avatar sbarca domani in Italia con quasi 900 copie ma in 5 cinema lombardi del circuito The Space si potrà vedere già stanotte a mezzanotte e un minuto.

E per chi vuole scoprire i segreti di Pandora, appuntamento al Future Film Festival di Bologna, dal 26 al 31 gennaio: ospite d’onore, Joe Letteri, supervisore degli effetti speciali del film, creati in Nuova Zelanda, alla Weta Digital.

Si chiama Weta, come il nome in lingua maori di una cavalletta. Ed è il regno di chi le cavallette – e non solo – le disegna al computer in 3D, o le costruisce, per trasferirle nei film.

È alla Weta di Wellington, in Nuova Zelanda, che hanno realizzato gli effetti speciali di Avatar. E fra i 900 tecnici, 25 erano italiani.

Il più vecchio ha 40 anni: Marco Revelant, padovano, supervisore del reparto modellazione. «Come farsi assumere?

Su wetafx.co.nz si trovano le posizioni scoperte – spiega Revelant – si risponde a un questionario e si mandano i lavori fatti».

Dove si vede il lavoro della Weta in «Avatar»?

«Il mio reparto ha curato le creature e gli ambienti in 3D, su modelli fatti negli Usa. Le espressioni dei volti tridimensionali sono nate scomponendoli muscolo per muscolo; l’elicottero del film lo abbiamo copiato dal vero con il laser».

Lei ha lavorato a «King Kong», uscito nel 2005: quanti progressi ci sono stati negli effetti?

«Enormi. Ad esempio nell’illuminare la scena. In Avatar il realismo dei corpi digitali è tale che la gente è più colpita dagli ambienti».

E in cantiere c’è già «Le avventure di Tintin», di Steven Spielberg…

«Che si basa sulle fondamenta gettate da Avatar. Ma la tecnica non potrà sostituire la visione del regista».

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