Tv: gli italiani davanti al televisore

Tv: gli italiani davanti al televisore

Italiani e il televisore più tempo, ma fai da te

Nei primi 7 giorni di giugno, l’audience dei canali generalisti è stata la più bassa di sempre. L’esperto: La fuga verso digitale e Sky (offerta sky) non si fermerà.

{IMU_468_60}Tv: gli italiani davanti al televisore Possono sembrare noiose percentuali per addetti ai lavori, ma ad andare oltre nascondono la certificazione di una rivoluzione nelle abitudini degli italiani.

Nella prima settimana di giugno nessuna delle 7 tv cosiddette generaliste ha superato il 20% di ascolti medi nelle 24 ore. Nessuna, neppure la Rai1 (19,4%) di Montalbano e I soliti ignoti.

Presa la settimana piena, dal lunedì alla domenica, è la prima volta che ciò accade. La perdita di spettatori dei classici canali Rai e Mediaset a vantaggio dei nuovi nati sul digitale terrestre e della galassia Sky è una costante degli ultimi anni, ma ora è come se avesse superato un punto di non ritorno. (vedi Prezzi e offerte Tv hd Televisioni).

È una tendenza dice Francesco Siliato, analista dei media e docente al Politecnico di Milano che diventa certezza.

Il calo, all’inizio, fu dato dalla nascita di Sky e dalla sua capacità di ampliare il pubblico di riferimento aldilà dei maschi appassionati di sport.

Oggi sono i nuovi canali digitali a erodere l’audience.

I 7 network nei sette giorni conteggiati superano di poco il 75% complessivo (nel 2009 era 80,5, l’anno prima l’83,3): uno spettatore su 4, quindi, guarda altro (Sky per 8,6% ma non solo).

Nessuno dei «classici» canali Rai e Mediaset oltre il 20% di share medio. Uno spettatore su 4 non li guarda più

Un cambiamento che incide già sulle scelte dei gruppi televisivi e degli acquirenti pubblicitari, visto che ogni punto di percentuale vale 25 milioni di euro.

Sembra lontano il 2007, quando Pier Silvio Berlusconi disse: «Le nanoshare di Sky non ci preoccupano. Non è la nostra concorrenza diretta». «Mediaset non ebbe l’occhio lungo — dice Siliato —, ma presto è corsa ai ripari, investendo molto sui canali digitali». Anche perché, nel frattempo, cresce il tempo dedicato dallo spettatore alla tv: oggi la media è di 260 minuti al giorno. «Non c’è un pubblico, ma tanti pubblici dice Carlo Freccero, direttore di Rai4, sorta di “guru” del piccolo schermo.

La tv generalista è obbligata a massimizzare gli ascolti e perderà ancora spazio. Sempre più italiani si fidelizzano a canali specifici, fuggono dall’indifferenziato, costruiscono il loro palinsesto.

Certo, i canali generalisti potrebbero reagire: per esempio, il pomeriggio fare scelte più forti e definite.

Oggi sono tutti uguali».

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