Libro elettronico: E-book

Libro elettronico: E-bookLibro elettronico: E-book

Non è ancora arrivato in Italia e un’azienda concorrente ha già annunciato un modello migliore.

Il Kindle, lettore elettronico della Amazon, dovrà vedersela con quello della Barnes & Noble e con molti altri rivali.

Intanto le case editrici si attrezzano per transitare al digitale. Esempi di titoli che si possono già scaricare.

La tendenza più importante del mercato editoriale globale è nascosta nella pagina dei libri più venduti sul sito della Amazon (www.amazon.com).

Aggiornata di ora in ora, la classifica dei thriller spesso vede l’edizione elettronica di Il simbolo perduto, nuovo successo di Dan Brown che in Italia è pubblicato dalla Mondadori, vendere più velocemente di quella su carta.

Non c’è da stupirsi.

Il libro tradizionale costa 16,97 dollari, il documento digitale solo 9,99.

Ma non è solo per una questione di prezzo che alcuni lettori stanno leggendo l’ultima avventura del cacciatore di enigmi Robert Langdon sul loro iPhone o sul Kindle, il lettore elettronico Amazon che dal 19 ottobre sarà disponibile anche in Italia. Il fatto è che per comprare il libro bisogna andare in libreria, mentre l’e-book arriva sullo schermo del Kindle 45 secondi dopo l’ordinazione.

E non c’è bisogno neppure di essere collegati a internet, perché il trasferimento avviene sulla rete dati dei telefoni cellulari.

Dei 2 milioni di copie di Il simbolo perduto vendute finora circa 100 mila sono in versione elettronica.

Gli e-book rappresentano ancora una quota marginale (meno del 2 per cento) del mercato librario anche negli Stati Uniti, dove è più diffuso, ma nessun segmento di mercato cresce più velocemente: mentre le vendite dei libri su carta da gennaio a luglio di quest’anno sono scese del 15 per cento rispetto all’anno precedente, il fatturato dell’e- book è più che quadruplicato nel primo trimestre di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2008.

Ed è questa la ragione per cui tutti i grandi gruppi multimediali stanno muovendosi per accaparrarsi la fetta più importante di quello che si profila come il business editoriale del futuro.

«Il cambiamento introdotto da strumenti come il Kindle è epocale perché permette l’acquisto d’impulso di un libro ovunque ci si trovi, e introduce una dimensione globale in un mercato come quello editoriale che è da sempre fortemente vincolato da problemi di lingua a un contesto locale» dice Gian Arturo Ferrari, direttore generale della divisione libri della Mondadori. «Non credo che la transizione all’editoria elettronica sarà veloce come pensano in tanti, ma ogni componente del mondo editoriale si sta muovendo e il momento è di grande fermento, anche perché è già chiaro che non basterà una risposta univoca a soddisfare le diverse esigenze del mercato».

All’invasione internazionale della Amazon, che in 100 paesi del mondo mette a disposizione dei proprietari di Kindle almeno 200 mila dei 350 mila titoli in catalogo negli Usa, risponderà presto la Sony con una nuova versione del suo Reader, dotata del tasto che permette l’acquisto di impulso di un libro.

La catena di librerie Barnes & Noble ha già online il più grande negozio virtuale di e-book, circa 700 mila titoli, leggibili anche sullo schermo del computer, e ora si appresta a lanciare un suo lettore basato sul sistema operativo Android della Google (ma sarà anche fornitore in esclusiva di titoli per un attesissimo nuovo lettore della Plastic Logic). La Apple, il cui iPhone è già un lettore di libri elettronici grazie alla disponibilità di applicazioni come Stanza, Kindle ed eReader, sta lavorando a un computer tablet rivolto proprio alla lettura di libri e periodici.

E su tutti pesa l’incognita della Google che dal 2005 ha scansionato, spesso senza l’autorizzazione degli editori, circa 10 milioni di libri, molti dei quali fuori commercio. Microsoft, Yahoo! e Amazon paventano la nascita di un monopolio e vogliono una revisione dell’accordo di distribuzione da 125 milioni di dollari che la Google aveva stipulato con l’associazione editori e il sindacato degli autori americani.

Nel passaggio dall’era di Gutenberg a quella di Gutenberg.org, dal nome di una biblioteca virtuale dove si possono trovare molti libri elettronici gratuitamente, la libreria diventa uno dei tanti tasti da premere sullo schermo e una tavoletta grande quanto un cellulare può contenere 1.500 volumi. «I colossi dell’elettronica mirano a rivoluzionare il mercato editoriale come lo conosciamo oggi, con soluzioni che però sono tanto insostenibili quanto transitorie » sostiene Riccardo Cavallero, amministratore delegato della Random House Mondadori. «Amazon in questo momento fa pagare la maggior parte dei suoi libri elettronici a 9,99 dollari, di fatto perdendo soldi su ogni copia venduta. È evidente che una politica di prezzo del genere non può essere sostenibile.

E dovrà agire diversamente anche Google, che finora si è mosso in una sorta di Far West con azioni a volte al limite della pirateria.

La verità è che lentamente ci stiamo muovendo verso un mondo aperto, ma regolamentato, in cui vari attori avranno una grande importanza sulla base di accordi con editori che continueranno ad avere grande peso».

Che in questo contesto gli editori si muovano con cautela è solo naturale.

E se la Doubleday ha deciso di lanciare lo stesso giorno in edizione elettronica e cartacea il nuovo libro di Dan Brown, altri editori preferiscono fare diversamente: la Harper- Collins aspetterà fino a Natale per fare uscire l’e-book della biografia di Sarah Palin, mentre la Twelve non pubblicherà neppure una versione elettronica della biografia di Ted Kennedy.

In Italia, la Newton Compton è l’unica casa editrice che ha già in progetto circa 100 e-book, tutti scelti fra i classici: «Lo faccio per essere preparato e perché l’investimento non è altissimo, visto che sono tutti libri fuori diritti» dice il direttore editoriale Raffaello Avanzini. «Ma se avessi dovuto fare la stessa cosa con un libro con royalty o con anticipi, sarebbe stato troppo gravoso.

E poi c’è la paura della pirateria».

All’ultimo conto Il simbolo perduto è presente in 166 copie nei siti di scambi di file come Limewire o eMule, dove già milioni di canzoni passano di mano senza nessun riguardo per il diritto d’autore.

Certo, arrivare a metà di un thriller per scoprire che il libro è troncato o difettoso è più frustrante che non ascoltare una canzone con il fruscio.

Ma ciò non rende meno concreto l’incubo della cosiddetta napsterizzazione del mercato editoriale: il valore del mercato musicale è oggi la metà di quello che era 10 anni fa, anche includendo le vendite legali su siti come iTunes della Apple. C’è anche chi pensa che persino il libro elettronico che oggi incute qualche timore sia in realtà solo la prima incarnazione della creatura ben più ibrida a venire.

Ne sono convinti alla casa editrice Simon and Schuster, dove stanno lavorando alla produzione di quattro vook, libri cioè che contengono anche video.

Lo pensa Anthony Zuicker, creatore della serie televisiva Csi, il cui libro intitolato Level 26: dark origins si può leggere su carta ed e-book, ma rimanda al video da guardare sul web.

E mentre ora il Kindle permette di leggere il Corriere della sera, La Stampa e 85 periodici e quotidiani internazionali solo in 16 gradazioni di grigio, la Apple sta contattando il New York Times e altre testate per lavorare con versioni ben più ricche da guardare sulla tavoletta elettronica in preparazione nell’azienda di Cupertino.

E, convinti che l’e-book possa finire per salvare quotidiani e periodici, anche grandi editori americani come Condé Nast stanno producendo un loro lettore destinato a trasformare non solo il modo in cui leggiamo i libri ma anche l’essenza stessa del giornalismo. Il futuro è appena cominciato.

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Un commento

  1. Sapore di pace

    La storia dell’amicizia tra due ragazzi, Nino
    e Giosuè – uno di origine ebrea, l’altro
    cristiano – in un tempo, la seconda guerra
    mondiale, e in un luogo, la Puglia, che diventano
    universali.
    Il protagonista è un adolescente che ha vissuto
    sulla pelle le drammatiche trasformazioni
    che si accompagnarono all’affermazione,
    prima, e alla caduta, poi, del fascismo,
    senza lasciarsi mai intimidire dalla violenza
    e dalla brutalità che colpì chi cercava di
    sottrarre al martirio uomini e donne, bambini
    e anziani di religione ebraica.
    Nonostante l’odio insanabile, che perseguitò
    gli ebrei, e la guerra, che dilaniò le relazioni
    tra chi, a un tratto, si trovò a essere additato
    come “il diverso”, Nino e Giosuè riuscirono
    a tenere saldo il loro legame.
    Nino racconta gli anni intensi del secondo
    conflitto mondiale, come in un diario, in
    prima persona. Strappandolo alla sua
    spensierata adolescenza, la guerra priva
    Nino del padre, del fratello maggiore, del
    primo amore, della fiducia in un futuro da
    ricostruire con coraggio, affrontando le paure
    del presente con la forza della fratellanza e
    della solidarietà.
    L’insegnamento è che, quando si riescono a
    superare gli atavici pregiudizi che pongono
    irrazionalmente gli uomini l’uno contro l’altro,
    diviene possibile riscoprire il significato
    della parola pace.

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