Regole per redigere un buon bilancio famigliare

Regole per redigere un buon bilancio famigliare

Per non avere più brutti scherzi è meglio studiare le entrate e le uscite: così è possibile guadagnare.

Vi siete curati il colesterolo con la piramide alimentare? Molto bene, adesso curatevi il portafoglio con la piramide di Abraham Maslow, psicologo statunitense che non ha studiato la dieta mediterranea bensì quei bisogni primari e quelle aspirazioni che stanno alla base della realizzazione personale.

Sembra banale, ma non lo è.

Perché tutti i nostri sforzi e di conseguenza tutte le nostre spese sono determinate da questa spinta.

In poche parole, la piramide dei bisogni è quello che ci guida nella corretta compilazione del budget familiare.

A patto naturalmente che lo si faccia, perché nonostante l’attività di budgeting sia alla base della corretta gestione dell’«impresa famiglia », qui da noi non pare così diffusa come nei Paesi anglosassoni.

Eppure, non è difficile. In fondo, si tratta di annotare puntualmente entrate e uscite, spese fisse e variabili per poi visualizzare o addirittura ampliare la propria capacità di risparmio.

«Chi è pigro, o non del tutto convinto, sappia che l’attività di budgeting è alla base di una qualsiasi attività di investimento o finanziamento.

Soprattutto, un’attenta programmazione delle spese può assicurare un incremento minimo dei propri risparmi di oltre 5 mila euro l’anno». Possibile?

Proviamo ad annotare ogni giorno i costi per il caffè espresso, la brioche e tutti gli alimenti della spesa settimanale, il ristorante e il parrucchiere, il chilo di arancecome i farmaci da banco e poi si vedrà. «In tempi difficili come quello che stiamo vivendo, l’approccio non può che essere sistematico, anche se può sembrare noioso.

Visualizzare le entrate e le uscite, infatti, aiuta a capire come ottimizzarle perché può spingere a cercare negozi meno cari o prodotti alternativi».

Le regole per redigere un buon bilancio famigliare si contano sulle dita di una mano:

1) si parte dal consuntivo dell’anno precedente;

2) si dividono i consumi essenziali (funzionamento della famiglia) da quelli non essenziali (beni voluttuari);

3) guardando il consuntivo si compila una previsione delle entrate e delle uscite per l’anno in corso adeguandole al tasso di inflazione;

4) sviluppare una previsione indicando le voci di entrata e uscita per ogni mese e visualizzando se il conto sarà positivo e negativo e sapere di conseguenza di quanto avrò bisogno sul conto corrente;

5) verificare la coincidenza tra i programmi mensili e i risultati concreti adattando di volta in volta le stime e i propri comportamenti «magari inventandosi un doppio lavoro o riducendo gli sprechi, pur mantenendo inalterato tenore di vita», spiega ancora Grossi.

La piramide dei bisogni di Maslow, infatti, è molto chiara: i bisogni come cibo, acqua e riposo vanno soddisfatti, la salute anche e così pure la spesa legata alla socialità, ma sui bisogni di stima e riconoscimento sociale, sullo status e sull’appagamento personale (i bisogni di quarto e quinto livello) si può intervenire anche soltanto chiedendosi se la spesa sia veramente necessaria e non semplicemente imposta dalla pubblicità. Infine, ecco un’importante avvertenza: «Mai dimenticare di mettere a bilancio anche un fondo di emergenza, ovvero il paracadute finanziario da utilizzare in caso di imprevisti.

Per determinare il suo valore, bisognerà infatti tenere conto delle fonti di reddito, dei propri debiti e della stabilità dei loro impieghi.

Mediamente, un buon fondo di emergenza dovrebbe consistere in almeno sei mesi di reddito familiare».

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