Servizi low cost con i gruppi di acquisto online

Servizi low cost con i gruppi di acquisto online

In Italia cresce il numero di chi compra «collettivamente».
E i siti dedicati offrono ogni giorno beni e servizi low cost Facciamo subito qualche esempio: due notti allo Sheraton di Roma per due persone con massaggio, colazione, e aperitivo di benvenuto a 199 euro anziché 553.

L’ingresso al cinema a un euro. Corsi di cucina e lo skipass a 12 euro.

Insomma, tanti servizi finalmente a portata di portafoglio. È da oltre un anno che il web ha portato anche in Italia i cosiddetti «gruppi di acquisto online» e la loro corsa pare inarrestabile.

In poco tempo, infatti, gli utenti dei siti di social shopping sono più che raddoppiati (+103%) e oggi quasi 9 milioni di utenti in Italia spulciano ogni giorno tra le offerte di beni e servizi lanciate da siti come Groupon-Citydeal, Groupalia, Letsbonus e altri ancora.

Non solo: «inventati» in Usa, i gruppi di acquisto stanno vivendo il maggior successo proprio in Italia, dove hanno raggiunto una penetrazione del 39,8% contro il39%degli Stati Uniti.

«Noi siamo partiti in Italia nel marzo del 2010, e lo sviluppo repentino della clientela ci dimostra che il business funziona, amministratore delegato di Groupon Italia, Spagna e Portogallo.

L’acquisto collettivo ci permette di muovere grossi volumi e di spuntare prezzi molto competitivi dal fornitore. Alla base del social shopping c’è solo questo semplice principio».

Anche il funzionamento è elementare: per ricevere le offerte quotidiane basta iscriversi al sito.

E si tratta di proposte «a spot» da prendere al volo entro le 24 ore, consapevoli che l’acquisto va a buon fine soltanto al raggiungimento di una quota predeterminata di clienti. «Di solito le offerte sono riferite alla città in cui risiede l’acquirente, ma si stanno evolvendo su base nazionale», spiega Alberto Vita, direttore marketing e comunicazione di Letsbonus.com Italia.

È inevitabile: mentre cresce il numero dei siti di social shopping, la sfida si sposta sul potenziamento dell’offerta (oltre ai servizi si sperimenta anche la vendita dei prodotti) e sulla relazione col cliente.

Ormai gruppi come Groupon e Letsbonus controllano la correttezza dei rivenditori presentandosi in incognito comeclienti e con telefonate di verifica. «Occorre la certezza che la nostra offerta sia effettivamente vantaggiosa rispetto al prezzo abitualmente praticato », dice Hageney.

E soprattutto che il commerciante tenga fede ai patti, «ovvero che sia in grado di erogare tutte le prestazioni promesse e che accetti effettivamente le prenotazioni», aggiunge Vita. In caso contrario, il contratto è rescisso.

Così come è previsto il rimborso per l’acquirente nel caso che non riesca a usufruire del servizio entro i 3 o i 6 mesi previsti.

E il pagamento? «Online. Con carta di credito o con carta prepagata, a scelta del cliente.

Ma io non escluderei il sistema PayPal, un account online da agganciare alle carte».

In Italia oggi si contano oltre 25 milioni di navigatori attivi, «che fanno ipotizzare un’ulteriore crescita del social shopping» commentaanche Ombretta Capodaglio, marketing manager della divisione online della società di ricerca Nielsen.

«Oggi il mercato è dominato da Groupon, che catalizza il 20 per cento degli utenti italiani, seguita da operatori come Groupalia, Glamoo, Poinx, Letsbonus e KGBDeals,manon è finita». Anche Facebook e Google si stanno infatti muovendo.

E la sfida del prezzo è sempre più aperta.

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