Turismo: in aumento le crociere

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Turismo: in aumento le crociere

Mentre gli alberghi segnano un calo del 15 per cento, la Costa aumenta i passeggeri, grazie al varo di due nuove navi.
I clienti arrivano anche dalla Cina, italiani quattro su dieci. (vedi vacanze in promozione).Continuano le preoccupazioni per il turismo italiano (secondo la Federalberghi il giro d’affari segna -15 per cento) la Costa Crociere sembra un’oasi felice al riparo dai venti della crisi.

Con 1 milione di clienti prenotati già a fine maggio, un obiettivo finale di 1 milione e mezzo di ospiti totali e un aumento del 10 per cento delle prenotazioni rispetto all’anno scorso, lo storico marchio genovese (proprietario anche della compagnia tedesca Aida e della spagnola Iberocruceros) con 2,3 miliardi di euro di fatturato 2008 è il primo gruppo turistico in Italia e la prima compagnia di crociere in Europa. ( vedi Ricerca vacanza: motore ricerca vacanze low cost )

E si riconferma un brand importante nella galassia del colosso internazionale Carnival Corporation, di cui fa parte.

Ma solo per il 40 per cento i crocieristi imbarcati sulle navi Costa sono italiani, il resto proviene da ogni parte del mondo, compresa la Cina, dove è stata la prima compagnia internazionale autorizzata a operare. «Contrariamente a quanto hanno fatto molte altre aziende, noi non abbiamo tagliato gli investimenti in comunicazione.

In momenti come questi bisogna continuare a lavorare sull’affidabilità del marchio» spiega Foschi. «Così come non abbiamo diminuito la qualità del servizio.

E anche se il prezzo medio si è abbassato, abbiamo potuto compensare con l’aumento delle presenze». I passeggeri crescono grazie pure all’entrata in servizio (con varo in contemporanea il 5 giugno, evento da Guinness dei primati) delle ultime due navi costruite dalla Fincantieri, la Costa Pacifica e la Costa Luminosa, mentre altre sette arriveranno da qui al 2012.

Tutte ambasciatrici galleggianti del made in Italy: «Dalla realizzazione della Fincantieri agli allestimenti, fino al vino servito a tavola, proponiamo un concentrato del migliore italian style.

Con un impatto non indifferente sull’economia: uno studio della scuola di management del Politecnico di Milano ha calcolato in oltre 1 miliardo di euro l’indotto creato in Italia dalla Costa.

Il forte radicamento locale si fonde con un’internazionalizzazione spinta: se lo stile è assolutamente italiano, il personale (così come la clientela) è invece multietnico.

I 16 mila dipendenti arrivano da 70 paesi e sono selezionati nelle cinque scuole di formazione in giro per il pianeta, esempio di ricerca globale del talento.
E così nella classifica del Global reputation pulse, che misura il livello di reputazione e affidabilità di un’azienda visto dai consumatori, la Costa figura al quarto posto, prima fra le aziende di servizi, alle spalle di Ferrero, Barilla e Armani.

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