INPS: strumento per il calcolo della pensione online

Calcolo Pensione OnLine
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INPS: strumento per il calcolo della pensione online

Cominciamo con una buona notizia. Il sito dell'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale offre uno strumento che a molti sembrerà incredibile, conoscendo le scomode lungaggini della nostra burocrazia.

Andando su www.inps.il possiamo calcolare online la nostra pensione.

Fin da subito (o quasi) possiamo scoprire su quale cifra fare affidamento quando smetteremo di lavorare.
Una volta ottenute le credenziali per accedere al nostro profilo potremo sia conoscere quale sarà l'importo del nostro assegno o bonifico mensile sia, cosa ancora più importante, controllare nel dettaglio il nostro stato contributivo.

Fino a poco tempo fa per farlo era necessario andare di persona presso una sede INPS, firmare una serie di scartoffie e aspettare in coda per qualche ora…

In realtà, è almeno dal 1995 che lo Stato parla della possibilità di mettere a disposizione dei cittadini uno strumento semplice per calcolare la propria pensione.
Ma mettiamo da parte le critiche e accontentiamoci del fatto che questo strumento è finalmente disponibile.

La prima cosa che ci serve per usarlo è un PIN.
Si tratta di un codice di sedici cifre formato da lettere e numeri, indispensabile per ottenere l'accesso al proprio profilo.
Inizialmente la procedura prevedeva che ciascuno dovesse recarsi fisicamente presso gli uffici dell'INPS per ottenere la prima metà del codice.
La seconda metà invece veniva inviata tramite posta ordinaria.
Oggi fortunatamente possiamo fare tutto da casa a patto di avere a disposizione un computer connesso a Internet e un telefonino.
Dopo aver fatto la richiesta del codice sul sito riceviamo subito la prima metà via SMS mentre la seconda arriva comunque tramite posta ordinaria al nostro indirizzo di casa.
Se dovessimo smarrire o dimenticare il PIN, la procedura di ripristino è più semplice, perchè la seconda parte ci viene inviata via email.
Peccato che non abbiano deciso di usare la casella elettronica anche per il primo invio.

Nel momento in cui scriviamo sembra che lo strumento per il calcolo pensionistico possa essere utilizzato dai lavoratori dipendenti e dagli autonomi a gestione speciale o separata. Stiamo parlando di artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni e mezzadri.
A questi si aggiungono gli iscritti alla Gestione Dirigenti di aziende industriali.
Per ciò che riguarda i dipendenti pubblici e i lavoratori che hanno versato i contributi ad altri fondi e gestioni amministrate dall'INPS, la promessa è che il servizio sarà reso disponibile entro il 2016.

Purtroppo ogni volta che si parla di Pubblica Amministrazione in Italia ci si trova di fronte a soluzioni e prodotti che potrebbero funzionare molto meglio, anche se degli aspetti positivi ci sono.
Cominciamo subito col dire che l'accesso al servizio non è troppo complicato, anche se avrebbe potuto essere meno macchinoso.
Considerando che si tratta di un sito della Pubblica amministrazione, notoriamente poco predisposta alla creazione di strumenti semplici e accessibili, possiamo ritenerci soddisfatti. Lo stesso vale per la procedura di ottenimento del PIN: le due parti del codice si ricevono in poco tempo e garantiscono l'accesso immediato.
Per ciò che riguarda invece lo strumento in se, dare un giudizio completo e obiettivo non è altrettanto semplice.
Il modo in cui vengono presentate le informazioni è ottimo: a colpo d'occhio possiamo controllare la nostra situazione contributiva.
I dati vengono mostrati all'interno di una tabella chiara ed esaustiva, che comprende datore di lavoro, periodo temporale e somme versate.
A livello teorico sembrerebbe un modo molto comodo per confrontare le informazioni in nostro possesso con quelle che invece risultano all'INPS.
Se riscontriamo errori o mancanze, possiamo metterci all'opera per tempo e tentare di risolvere le incongruenze prima di incappare in spiacevoli sorprese più avanti.

C'è però un grosso problema. Non possiamo fidarci.
Questa è la parte che, onestamente, mostra più ombre che luci e il motivo è molto semplice.
Il calcolo, per stessa ammissione dell'INPS, è puramente indicativo, poichè si basa su fattori che hanno poco a che vedere con i contributi che abbiamo effettivamente versato!
Ci sono almeno due elementi che l'INPS non è in grado di prevedere.
Il primo è l'andamento economico della società.
Il secondo è la nostra aspettativa di vita.

La previsione dell'Istituto si basa sui dati economici e sul PIL nazionale, il Prodotto Interno Lordo.
Tanto per essere chiari, se l'economia del nostro paese è positiva, allora i nostri contributi si rivaluteranno.
Se invece le cose vanno male, potrebbero crescere di poco oppure per nulla.
Ci sono poi altri elementi importanti dei quali il calcolo non tiene conto.
Facciamo un esempio concreto. Cosa succede se perdiamo il lavoro e restiamo disoccupati per alcuni mesi o addirittura anni?
E' vero che lo strumento consente un po' di liberta nell'impostazione del parametri.
Ci permette infatti di inserire alcune variabili e scoprire cosa succederebbe in caso di interruzione dei contributi.
Ma questo non ci aiuta a stabilire se la cifra complessiva è quella che riceveremo davvero e se la data del sospirato pensionamento è quella giusta.

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