Boom dei mutui: convenienza mutui a tasso variabile
I dati oggettivi sono due.
Primo: tra gennaio e marzo 2010 le compravendite di immobili sono aumentate del 2,3% rispetto ai primi tre mesi del 2009.
Secondo: nello stesso periodo il numero dei prestiti ottenuti è salito del 13,7%.
Il calcolo è dell’Istat, che ha sottolineato un’inversione di tendenza: dal 2007 a oggi la variazione per imutui era sempre stata negativa.
In pratica, negli ultimi tre anni gli italiani avevano smesso di comprare casa, o almeno ne avevano comprata qualcuna in meno.
Nel nord-est il boom dei mutui
Per il mercato immobiliare, comunque, il momento peggiore era stato proprio l’inizio del 2009, quando gli acquisti erano diminuiti del 16,1%.
Un crollo che rende il 2,3% di oggi meno significativo anche al Nord-est, la zona in cui il boom dei mutui è stato più significativo (+3,7%). (Vedi Informazioni Mutuo Online: la newsletter).
Ma questi dati che cosa significano?
Per molti un ritorno al mattone e un segnale di ripresa dopo il (lungo) periodo di crisi.
Il Codacons, però, ha dato spiegazioni opposte: «Il +2,3% è un indice della crisi in atto, essendo dovuto ai bassi tassi di interesse legati alla recessione» e alla conseguente convenienza dei mutui a tasso variabile.
Per questo, i consumatori hanno consigliato di «non stipulare mutui a tasso variabile se non si possono sostenere aumenti delle rate del 30% e anche oltre».
Come scegliere il mutuo migliore