La dieta a zona: pro e contro
La strategia alimentare seguita dalle attrici Sandra Bullock e Jennifer Aniston è stata ideata e sviluppata negli Stati Uniti dal biochimico Barry Sears il quale ha scoperto che il rapporto tra carboidrati, proteine e grassi del 40-30-30 induce nel nostro corpo una precisa ed equilibrata secrezione ormonale che ci permette di funzionare e rendere al massimo.
Il regime a zona comporta un consumo elevato di proteine povere di grassi saturi (che si trovano in tuorlo d'uovo, latticini, carne rossa), un consumo molto limitato di carboidrati e l'eliminazione di cibi ad alto indice glicemico.
PRO E CONTRO: la dieta a zona punta molto sull'abbinamento con lo sport e l'esercizio fisico e questo gioca a suo favore. Tuttavia, Alberto Margonato, primario di Cardiologia dell'Istituto scientifico San Raffaele di Milano, e Robert Eckel, cardiologo dell'American Heart Association, concordano sul fatto che le diete ad alto tenore proteico e a basso tenore di carboidrati, come quella a zona, possano aumentare il rischio cardiovascolare.
Queste diete sono sconsigliate a chi soffre di gotta o problemi renali e sono ritenute responsabili della demineralizzazione ossea (osteopenia) e della formazione di calcoli renali.
Dieta: abbassare indice glicemico