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Sky: Premier League su SKY SPORT 3
Santon, che Italian Job
Il bambino, come lo chiamava Mourinho, è diventato grande e si è preso il Newcastle. Con un occhio agli Europei
Cambiare per ritrovarsi. Perchè, forse, la pressione in Italia era diventata troppa.
Perchè l'etichetta di “nuovo Facchetti” pesava.
Perchè recuperare dagli infortuni e da due operazioni al ginocchio non è mai facile.
E allora: via dall'Italia, destinazione Inghilterra.
Come Balotelli, amico di sempre, ma più a nord.
Non nelle grandi città, ma quasi al confine con la Scozia.
Biglietto aereo per Newcastle. Li gioca Davide Santon. Che, ora, è più sereno. E sta convincendo tutti, partita dopo partita.
Come la Premier di Santon?
«Mi piace. E' un bel campionato. L'atmosfera è bellissima, con gli spazi larghi e maggiore libertà di movimento.
Mi sono adattato quasi subito e sto' giocando con continuità.
Le mie prestazioni sono migliorate molto e continuano a migliorare.
Non posso che essere contento».
E i tifosi? Le hanno già trovato un soprannome?
No, soprannomi no. Ma so che stanno preparando un coro.
Non come quello di Mario Balotelli, quello più che un coro, sembra un tema».
Lo sente mai Balotelli?
Non abita lontano da qui. E' capitato che prendessi la macchina e andassi a Manchester a trovarlo. Ogni tanto gli deco di non esagerare. Soprattutto con il fumo».
Che città è Newcastle?
«Tranquilla. Non c'è il caos di Milano.
E' anche se è grande mi trovo bene, non c'è casino.
Abito a 10 minuti dal centro, esco a fare due passi, quando posso.
Mi rilasso come tutti gli altri ragazzi: con un caffe da Starbucks».
Che squadra è il Newcastle?
Mister Pardew è come Mourinho. Ha la stessa fame di vittoria e, sotto certi punti di vista, anche lo stesso metodo.
Prende appunti durante le partite, poi, durante la settimana, ne parliamo tutti insieme.
Ha un occhio particolare per i giovani, ci tiene molto.
Mi ha dato tanta fiducia e per questo lo devo ringraziare».
Una fiducia che magari non ha trovato in Italia. Che Cosa le manca?
Non che ci sia qualcosa che mi manchi, per il momento era arrivato il momento di cambiare.
Non riuscivo a giocare con la tranquillità che avevo prima. Non potevo fare una scelta migliore».
E' gli Europei? Ci pensa mai?
Ma no, quali Europei, il pensiero c'è sempre, non lo nascondo. E' una Cosa importante. Ma per ora voglio impegnarmi bene qui, poi, chissà. Voglio prima meritarmi il Newcastle. E se arrivera la nazionale, sarà solo la conseguenza di come stò giocando qui».
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