Sky: Sos Lampedusa di fabio caressa su Sky Uno
Un reportage Mtv da Bengasi e il diario di Caressa da Lampedusa su SkyUno spiegano l’emergenza.In Nordafrica si combatte e dal Nordafrica si scappa.
{IMU_468_60}E spesso spunta una telecamera a catturare volti e immagini da quell’area bollente.
Basta un telecomando per confermare la nuova tendenza tv: nello stesso momento Mtv confeziona un reportage nella Libia della rivoluzione e Sky invia uno dei suoi volti più noti nella Lampedusa invasa dagli immigrati (molti in fuga proprio dalle coste libiche).
Sfilano storie e speranze in un mondo che cambia davanti agli occhi Bengasi
Il set di Mtv è Bengasi, a metà febbraio, dopo l’inizio delle rivolte anti-Gheddafi e prima dell’intervento internazionale. Si chiama «Libia: i ragazzi e la rivoluzione», è la puntata speciale di Mtv News(sabato alle 21), tg della rete che racconta la realtà dei ragazzi in presa diretta. Stavolta sono giovani ribelli contro un dittatore: «Ci siamo affidati a un reporter di guerra, Gian Micalessin, e abbiamo scoperto come i ragazzi che animano la rivolta siano molto simili agli italiani.
Ci hanno spiegato per quali ideali rischiano la vita».
Usano Facebook, vanno all’università e non sopportano di vivere sotto un regime: «È gente coraggiosa come Tarek, 20enne ex scout e studente di Ingegneria: col suo telefonino ha ripreso il momento in cui lui e i suoi amici combattevano le truppe di Gheddafi. Erano pietre contro mitragliatori».
Chi scappa dalla guerra libica, naviga quasi sempre verso Lampedusa. Nei primi 4 giorni della scorsa settimana, tra le migliaia di immigrati che riempivano l’isola fino a soffocare, c’era anche il telecronista di Sky Fabio Caressa.
Il reportage Sos Lampedusa (in onda domani alle 22.05 su Sky Uno) è il suo diario dall’emergenza- immigrati: «È un lavoro diverso da Buongiorno Afghanistan, non storie di guerre ma storie di uomini che non hanno niente» racconta. Situazione delicata, ancora oggi a enorme rischio: «L’Italia s’è mossa tardi e potrebbero arrivare in centinaia di migliaia, ma nonostante tutto è enorme la civiltà della popolazione lampedusana». Un giorno Caressa è salito su una motovedetta della Guardia Costiera ed è andato al largo a recuperare una carretta del mare: «Undici migranti erano morti e abbiamo soccorso i 6 sopravvissuti: la loro testimonianza è di enorme tensione emotiva».
L’ultima parola, oltre le telecamere, è un desiderio: «Vorrei tornare nell’isola, da turista».
Normalità, insomma, che chiedono da Lampedusa fino a Bengasi.
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