Dimagrire fare sport e tenersi in forma: consigli

Dimagrire, fare sport e tenersi in forma: consigliDimagrire, fare sport e tenersi in forma: consigli

Sfilano dall’alba al tramonto lungo la linea di battigia: uomini e donne, giovani o pensionati, spesso con qualche chilo di troppo, gli addominali non proprio tonici.

Sono gli improvvisati dello sport, sedentari per 11 mesi l’anno, riattivati da un giorno all’altro dall’aria della vacanza. Fanno jogging sulla spiaggia, partite di beach volley, ginnastica a ritmo di musica.

Gli psicologi la analizzano da anni, i medici ne temono le conseguenze: è la febbre da sport estivo, il periodo in cui il bisogno di autostima nei confronti del proprio corpo ha un picco.

Ci si sente di colpo come atleti, ma senza preparazione, senza obiettivi precisi, senza visite mediche preventive e senza conoscere i potenziali rischi cui si va incontro.

Non stupisce quindi che corsa, ciclismo, nuoto, come pure canoa e sport di squadra come calcetto e beach volley siano le discipline più praticate nel nostro Paese.

«Tanto per cominciare, la corsa a piedi nudi sulla sabbia è la disciplina aerobica più impegnativa e traumatica che si possa praticare» avverte Fulvio Massini, noto personal trainer italiano del running. «Il dispendio energetico è triplo rispetto che sull’asfalto, la muscolatura del quadricipite è sotto stress per il fondo molle, visto che il piede impatta al suolo con forza quadrupla.

La battigia mette in crisi i tendini e squilibra l’assetto della colonna vertebrale, si rischiano ustioni e vesciche, il muoversi a torso nudo aumenta l’irraggiamento e diminuisce la dispersione di calore…

Insomma, a chi non è allenato la corsa prolungata in riva al mare va decisamente sconsigliata».

La smania del fitness estivo è favorita dal fatto che sempre più stabilimenti balneari sono attrezzati per chi vuole fare vita attiva.

Il Fantini Club di Cervia, per esempio, ha una delle più grandi palestre sulla sabbia di tutta la Riviera adriatica, con 30 discipline lundiverse.

Da marzo a ottobre qui corrono e giocano quasi 100 mila persone. «I clienti più compulsivi sono le ultratrentenni, che passano dalla cyclette dell’hotel al tapis roulant in spiaggia senza fermarsi» racconta Claudio Fantini, il titolare. «Noi cerchiamo di spiegare che non si può fare attività fisica a ciclo continuo e nelle ore più calde, però in molti casi è fatica sprecata».

Lo sport estivo, infatti, non è alla portata di tutti.

I registri del pronto soccorso nelle località marittime, alla voce «infortuni durante la pratica sportiva» nei maschi over 45, vedono al primo posto la rottura del tendine d’Achille, frequente nelle partite di beach volley e calcetto sulla sabbia. Giuseppe Capua, traumatologo, dirige il servizio di medicina dello sport al San Camillo di Roma. «La sabbia è il vero problema, il fondo è morbido e il piede nudo non è più abituato a muoversi senza presidi ortopedici di sostegno.

Il tendine d’Achille e quello rotuleo, l’articolazione del ginocchio e della caviglia sono i punti più a rischio». Eppure, quasi nessuno considera l’attività sportiva, eseguita in condizioni climatiche difficili e senza allenamento, come una forma di stress. «C’è chi la mattina corre, di giorno gioca a volley e la sera a calcetto.

Se analizzassimo il sangue di molti sportivi estivi, ci accorgeremmo che sono in uno stato di affaticamento non più compensato dal riposo» afferma Alberto Andaloro, endocrinologo. «I sintomi sono irritabilità, scarso appetito, difficoltà a prendere sonno.

Basterebbero due giorni di relax per tornare a posto, invece per loro fermarsi sembra tempo sprecato». «Sbagliato considerare lo sport d’agosto come un punto d’arrivo» aggiunge Massini. «Sarebbe invece un mese perfetto per preparare il corpo a praticare uno sport tutto l’anno».

Una vacanza sportiva ben preparata può dare infatti grandi soddisfazioni. Su questo punto non ha dubbi Roberto Corsetti, cardiologo dello sport: «Gli over 40 sono magari ligi per quanto riguarda l’analisi del colesterolo, ma pochi fanno una cosa elementare: un tagliando al cuore, un test da sforzo sulla capacità cardiaca di sostenere la fatica. Io lo consiglio a tutti gli uomini che hanno superato i 40 anni e alle donne over 50».

Sulla prevenzione insiste anche Capua. «In Italia la cultura sportiva sta migliorando» ricorda. «Ma solo chi fa almeno un’ora di attività tre volte a settimana può godere dell’offerta di sport estivo senza troppi compromessi. Per muscoli, tendini e articolazioni i rischi aumentano in misura netta dopo i 45 anni.

Da questa età in poi chi è poco allenato o sovrappeso può pagare cara anche una partitella di calcio su sabbia».

Un altro segreto per fare bene lo sport nei mesi caldi è seguire un’alimentazione adeguata, valutando con cura i consigli della pubblicità, che in questo periodo è martellante. «Molti consumano litri di integratori sportivi che contengono il doppio degli zuccheri necessari e apportano troppe calorie» sostiene Massini. «Meglio diluirli, com’è bene aggiungere sodio e potassio all’acqua, perché l’intossicazione da acqua è in agguato quando se ne bevono grandi quantità, specie se oligominerale».

In sintesi, le strategie per tenere sotto controllo una vacanza sportiva non sono molte né difficili. «Non fate in ferie quello che non fareste in città» riassume Massini. «Preferite le camminate alla corsa, gli sterrati alla sabbia.

Consiglio di tenere le scarpe e stare lontano dalla spiaggia, scegliendo magari un sentiero lungo la pineta, e alternare un minuto di corsa e uno al passo. Sulla sabbia è molto meglio una lunga passeggiata.

Dopo le classiche due o tre settimane al mare, invece di essere già stanchi di correre sarete pronti per cominciare a correre, che è una cosa molto diversa».

Occhio pure alle condizioni ambientali, che sono decisive. «Posto che non bisogna mai fare sport nelle ore più calde » avverte Corsetti «conviene preferire il fresco della sera a quello dell’alba, soprattutto per gli over 50.

Il cuore infatti vive il suo momento di massima vulnerabilità tra le 5 e le 8 del mattino, quando si registra la maggiore frequenza di incidenti cardiovascolari. Poi vedo che è ancora diffusa l’usanza di coprirsi con indumenti non traspiranti, pensando che l’effetto sauna porti a un rapido dimagrimento: è una follia e mette a forte rischio l’organismo. Si deve correre e giocare spogliati e regolarmente idratati».

Un passo decisivo per trasformare la cotta estiva per lo sport in un rapporto stabile e gradevole è conoscere a fondo la disciplina che si vuole praticare, e come il nostro corpo reagisce a essa.

Cosa spesso trascurata, specie da chi pensa che lo sport sia un gioco.

Il calcetto, tanto per fare un classico esempio, è una passione per oltre 1 milione di italiani e tanti lo fanno senza alcuna forma di preparazione.

Al contrario di qualunque altro evento sportivo, la legge sulla tutela della salute non prevede in questo caso alcuna visita medica obbligatoria per i praticanti.

Eppure è un’attività ad alto rischio per il cuore perché è aritmogena, con scatti improvvisi e continui cambi di ritmo e direzione.

Un recente studio pubblicato sul Journal of Sport Sciences dal ricercatore Ermanno Rampinini mostra che nel calcetto, al diminuire delle dimensioni del campo e del numero dei giocatori, aumenta in maniera esponenziale l’intensità dello sforzo. In un tre contro tre, tipico delle giornate sulla spiaggia, il cuore tocca il 91-93 per cento della frequenza massima e le concentrazioni di acido lattico possono superare le 6 millimoli per litro, ovvero eguagliare quelle di uno specialista del mezzofondo dell’atletica leggera.

Tutto questo senza contare lo stress muscolare e tendineo, il pericolo di distorsioni ad articolazioni e caviglie e rottura dei legamenti del ginocchio.

Tutte cose da tenere presenti quando, al ritorno dalle ferie, la grande idea sarà quella di mettere insieme una squadra con i colleghi d’ufficio.

E giocare magari la sera, dopo una giornata di lavoro.

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